1 Aprile 2010
Agrumi siciliani

Da 7 a 12 centesimi per un chilo di arance. E’ quanto ricava un imprenditore agricolo siciliano, costretto anche quest’anno a svendere il prodotto,che nonostante la qualità ,continua a non trovare sbocchi di mercato.
Lo rileva la Coldiretti siciliana che sottolinea come questa sia stata una pessima annata per l’agrumicoltura isolana. Un danno enorme che provocherà anche l’abbandono dei terreni in quanto l’aumento dei costi di produzione non viene bilanciato da adeguati profitti aziendali.
Per questo sarebbe auspicabile che anche Conserve Italia, leader cooperativo nell’ortofrutta trasformata, acquistasse gli agrumi dell’Isola. Strutture nate per favorire la filiera italiana, e finanziate con fondi pubblici proprio per questo, di fatto ne limitano la crescita e determinano l’erosione dei prezzi alla produzione.
Comprare  le arance  altrove significa fare morire l’agrumicoltura siciliana  - ribadisce la Coldiretti. Non si capisce perché bisogna avvantaggiare i produttori europei o addirittura extraeuropei  a scapito delle aziende dell’Isola. E’ quantomeno paradossale che nonostante la produzione di qualità che supera 11 milioni quintali su oltre 60 mila ettari,si ricorra a forniture di arance oltre i confini.
Sarebbe opportuno che Conserve Italia spiegasse almeno i motivi del perché non acquista gli agrumi siciliani che rappresentano il fiore all’occhiello dell’agricoltura regionale.
Sicilia: produzione arance 2009
 
Superficie           60.130   ettari
Produzione   11.356.630  quintali