19 Luglio 2011
CRISI DEL COMPARTO DELLE PESCHE SICILIANE

 L’anno scorso le pesche di Riesi (Cl) si vendevano anche a 50 centesimi al chilo, quest’anno non arrivano a 35 centesimi. Anche in Sicilia il comparto delle pesche soffre la crisi determinata dalle importazioni massicce che vanno a discapito di quelle  uniche e di grande qualità come quelle del centro Sicilia. 
Stessa situazione per le pesche di Bivona (Ag), preziose per la sua polpa bianca. Quelle di piccolo calibro i produttori le vendono 2,50 euro a cassetta (circa 10 chili) quelle di calibro medio, 60 – 70 centesimi.
L’allarme è della Coldiretti regionale in relazione all’andamento dei prezzi della frutta fresca in caduta libera rispetto agli anni scorsi. Le pesche in particolare quest’anno non si raccolgono neanche visto che non è remunerativo farlo. Ed è una situazione paradossale alla luce degli sforzi produttivi compiuti dagli imprenditori agricoli soprattutto delle aree interne dell’Isola dove la peschicoltura rappresenta il volano economico come nella zona di Mojo Alcantera (Me)
Il dato siciliano è confermato dall’Ismea secondo cui  al 10 luglio i prezzi all'origine delle pesche hanno subito una flessione su base settimanale del 18%, scendendo in media sui 40 centesimi al chilo. Rispetto allo stesso periodo del 2010 la riduzione oltrepassa il 26%. Evidenti i ribassi anche per le nettarine  (il prezzo medio si attesta sui 44 centesimi al chilo), che hanno ceduto il 14% in una settimana e il 34% su base annua.
E, ancora,  dal servizio Sms consumatori si evince la forbice tra il prezzo di vendita del produttore e quello di acquisto: € 0,36 il prezzo d’origine 1,70 € quello di vendita al Sud.
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