27 Giugno 2022
INCENDI: COLDIRETTI SICILIA, UN’ALTRA STAGIONE DI PASSIONE

QUASI UN ANNO PER I RISARCIMENTI MA LA PROTEZIONE CIVILE TACE

 

Gli incendi  non sono provocati dalle alte temperature ma vengono causati da criminali. Non possiamo permetterci di passare un’altra stagione come l’estate scorsa quando il fuoco devastò  migliaia di ettari. Occorre immediatamente avviare un piano che potenzi i controlli soprattutto nei fine settimana visto che puntualmente il sabato e la domenica le fiamme distruggono la nostra Regione.  Lo afferma Coldiretti Sicilia con riferimento agli incendi che continuano  a massacrare il territorio.

La situazione  è costantemente monitorata ma la preoccupazione che si rivivano le tragedie del 2021 è altissima. L’anno scorso - ricorda Coldiretti Sicilia – morirono animali, andarono in fumo coltivazioni, boschi, pali di recinzione. È  passato quasi un anno dallo stanziamento di fondi per gli agricoltori danneggiati  stabilito da un’ordinanza della Protezione Civile emessa il 12 agosto 2021, in piena emergenza. Gli agricoltori colpiti avrebbero dovuto ottenere il ristoro subito ma così non è stato e non è. Nulla si è più saputo dello stanziamento e dell’iter.  Il risultato è che gli imprenditori agricoli hanno avuto soprattutto l’aiuto della Coldiretti che in tutt’Italia si è mobilitata per far arrivare fieno e altro, mentre ad oggi la Protezione Civile non ha ancora dato una risposta. Avevamo evidenziato la celerità e la bontà dell’iniziativa – sottolinea Coldiretti Sicilia – sicuri che la macchina burocratica accelerasse, invece tutto tace nonostante le tantissime sollecitazioni fatte. Non è possibile che in questa Regione chi subisce danni da tragedie come gli incendi debba affrontare anche  i muri eretti da un sistema burocratico che strozza le imprese.

Ogni rogo – sottolinea ancora Coldiretti Sicilia – costa agli italiani oltre diecimila euro l’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Siamo di fronte – conclude Coldiretti – a una vera e propria emergenza che evidentemente non può essere più combattuta con gli stessi mezzi ma servono provvedimenti che stanino e condannino i criminali che appiccano il fuoco.