17 Settembre 2019
LAVORO: L’ATTESA INFINITA DEI GIOVANI IMPRENDITORI DELL’ISOLA

Dal 29 maggio 2017 ad oggi  1.625 giovani imprenditori aspettano di insediarsi  e si rischia di perdere le somme previste dal Programma  di Sviluppo Rurale. 
30 mesi passati tra bandi, graduatorie pubblicate e ripubblicate, rettifiche e istruttorie riaperte.
 Per scongiurare la restituzione degli aiuti a causa dei ritardi e gli errori dell’amministrazione regionale, di recente sono state avviate procedure inusuali che coinvolgono le ditte che hanno partecipato ai bandi per il finanziamento responsabilizzando così gli agricoltori e  “affrancando” la burocrazia.
Di fronte a questo sistema non possiamo rimanere  indifferenti – commenta Francesco Ferreri,  presidente Coldiretti Sicilia – che sottolinea come su questo  e su molte altre vertenze in tutta l’Isola c’è una profonda preoccupazione  e una forte insoddisfazione perché le inefficienze non possono essere sempre pagate dagli imprenditori.   
Ci sono intere aree, soprattutto dell’entroterra, completamente prive di qualsiasi infrastruttura – aggiunge il presidente - .  Non esiste un piano di crescita dei settori strategici dell’economia regionale come quello ortofrutticolo su cui pesa la concorrenza estera, il grano siciliano continua a non avere un prezzo adeguato e per le stesse ragioni, i cerealicoltori sono costretti a svendere il loro prodotto di qualità così come il prezzo dell’uva è irrisorio.
 
E ancora. Come si fa a costituire task force pensando solo alla programmazione del 2030  quando su quella in corso si sta facendo poco o pochissimo  imputandolo  alla mancanza o alla poca qualificazione del personale? Il tutto – prosegue Francesco Ferreri – in una Regione dove gli imprenditori sono impegnati in un’importante  fase di internazionalizzazione. Giusto programmare il futuro   ma contemporaneamente vanno risolte le questioni del  presente. Le aziende non possono permettersi tempi e modalità non certi con il pericolo di fallimento e aspettando che la burocrazia faccia il suo lungo e molte volte poco sensato percorso. Purtroppo lo scollamento tra gli imprenditori e la politica devasta un’economia fatta da persone che rischiano tutto per le loro imprese e per il bene della Sicilia. 

Il settore agricolo -  aggiunge  - ha bisogno di un piano di investimenti e di snellimento burocratico che nell’Isola è ancora all’anno zero. Non si va al di là di proclami, convocazioni spot  di tavoli senza continuità     sottraendosi anche alle indicazioni in merito dei regolamenti comunitari.
Così non è possibile crescere  – conclude il presidente regionale  Coldiretti  -. Ma soprattutto qual è la strategia per arrivare ad un “Modello Sicilia” ? Dai tavoli e dalle task  force devono uscire dei progetti mirati ma nessuno conosce quali siano.