Milioni di euro di danni alle colture. Lo afferma la Coldiretti dopo un monitoraggio nell’agrigentino e nel palermitano in cui continua a piovere provocando ovunque frane e smottamenti. Compromessa ovunque la già limitata viabilità interna. In particolare nell’agrigentino molti danni alle colture e alle strutture lungo il fiume Platani, tra Ribera e Cattolica Eraclea. La mancata manutenzione degli argini ha comportato l’esondazione e determinerà ulteriori costi per la pulizia visto che con l’acqua arrivano spazzatura e detriti di tutti i tipi. Oltre alla pioggia l’ apertura della paratia della diga ha determinato danni ingenti all'agrumicoltura della zona di Ribera. Si tutta di una situazione gravissima le cui responsabilità dovranno essere accertate. Nel pieno della produzione, gli agrumeti sono stati allagati con perdita del raccolto. Milioni di euro andati in fumo e un anno di lavoro cancellato in poche ore – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti agrigentina, Roberto Caruana e Massimo Primavera.
Problemi anche lungo il fiume Sosio - Verdura che attraversa Burgio Caltabellotta Villafranca Sicule. Quest’anno la pioggia ha provocato una esondazione mai vista in passato con danni alle colture, alle strutture aziendali (impianti di irrigazione, fabbricati, mezzi ed attrezzi). Si temono danneggiamenti anche al ponte provvisorio sul fiume Verdura (SS 115) indispensabile per tutte le attività produttive. Gravissima la situazione lungo il fiume Naro che ha spazzato via tutte le colture pregiate del territorio.
Sempre nell’agrigentino danni ai terreni limitrofi al fiume Carboj tra i territori di Menfi e Sciacca (AG) e il fiume Basso Belice nei Comuni di Menfi e Castelvetrano (TP) le forti piogge hanno fatto straripare i fiumi i quali hanno portando detriti ed altro distruggendo le strutture dei vigneti e agrumeti mentre i seminativi e le ortive sono tutte sommerse dall’acqua. I nostri tecnici sono costantemente impegnati nell’analisi della situazione – aggiungono il presidente ed il direttore - e chiediamo la dichiarazione dello stato di calamità.
Nel palermitano si contano già i danni gravissimi soprattutto nella zona di Chiusa Sclafani, Giuliana, Bisacquino e Contessa Entellina. L’acqua ha letteralmente portato via agrumeti, oliveti, ortaggi. I campi seminati sono completamente allagati e in futuro anche il grano potrebbe subire ulteriori danni così come si temono conseguenze devastanti anche per le ciliegie, insieme all’olio una delle produzioni d’eccellenza della zona. Anche per Palermo la Coldiretti chiede la dichiarazione dello stato di calamità.
23 Febbraio 2015
MALTEMPO