20 Aprile 2010
OLIO/ 2

La Sicilia è in pole position per la produzione di olive da tavola in Italia. Nella regione si colgono i fermenti di un nuovo protagonismo delle imprese che risultano vincitrici in numerosi concorsi di eccellenza a livello nazionale ed internazionale.
A premiare questo impegno verso la qualità e l'eccellenza giunge l'iniziativa dei produttori siciliani organizzati da Coldiretti, che attraverso i programmi UE cofinanziati da Unaprol e Ministero delle Politiche Agricole Alimentarie e Forestali hanno costituito a Trapani la   prima filiera delle olive da tavola, garantita dal marchio  I.O.O.% qualità italiana.
In Italia, in base agli ultimi dati Istat elaborati dall'osservatorio economico di Unaprol, si producono mediamente 70mila tonnellate di olive da tavola  all'anno. Una produzione insufficiente a soddisfare la sola domanda interna e che presenta enormi potenzialità di crescita.
Il nostro paese si conferma il terzo produttore in ambito UE, dopo Spagna e Grecia. Il quadro produttivo nazionale vede il ruolo di Puglia e Sicilia quali principali aree di produzione di olive da tavola. Ma è la Sicilia a indossare, tra tutte le regioni, la maglia rosa in questo settore perchè detiene una quota del 43%, seguita dalla Puglia che rappresenta circa il 25% della produzione nazionale.
I dati sono stati comunicati oggi a Trapani da Unaprol - Consorzio olivicolo italiano nel corso della conferenza stampa presso la locale Camera di Commercio durante il convegno economico organizzato da Coldiretti per tenere a battesimo la prima filiera delle olive da tavola italiana firmata dai produttori siciliani.
“Dopo il varo della prima filiera dell'olio extra vergine di oliva in Sicilia ora anche il comparto delle olive da tavola, dopo l’entrata in vigore dell’origine obbligatoria in etichetta, può contare sui servizi del nuovo consorzio I.O.O.% qualità italiana per promuovere l’eccellenza del prodotto siciliano e dei suoi territori di produzione". Ha affermato il presidente di Unaprol Massimo Gargano che ha poi aggiunto,  “si tratta di un grande impegno a favore dell’alta qualità per mettere al bando l’anonimato dell'olio extra vergine di oliva e delle olive da tavola siciliane e fare luce sulle zone d'ombra che hanno frenato lo sviluppo di migliaia di imprese di questa regione”.
Tra i punti di forza delle olive siciliane vi sono caratteristiche nutrizionali ed organolettiche di pregio che il mercato nazionale ed internazionale  ha imparto a riconoscere ed apprezzare.
"Siamo contrari al concetto della omologazione dei sapori – ha riferito Alfredo Mulè presidente regionale di Coldiretti; e la nostra carta vincente - ha poi aggiunto - è puntare sulla valorizzazione dei prodotti tipici e sui loro territori di produzione per differenziarci in un mercato che non sempre ha aiutato il consumatore a riconoscere l'origine certa e la qualità superorie dei prodotti tipici" 
Per la campagna 2009/10 la produzione mondiale di olive da tavola è stimata pari a circa 2.088.000 tonnellate con una leggera flessione del 4% circa, rispetto al livello produttivo della campagna precedente attestatosi su 2.180.000  tonnellate.  La Ue, con il 32% della produzione mondiale, conferma la propria posizione di leader produttivo. L’analisi dei consumi di olive da tavola mostra un andamento di progressione degli stessi. Per la campagna 2009/10 si stima un livello di consumi pari a 2.150.000 tonnellate. La Ue risulta essere l’area di maggiore consumo a livello mondiale, con una quota del 26%, seguita dalla Turchia con il 15%, L’Egitto con l’11% e gli Stati Uniti con il 9%.I principali paesi consumatori a livello comunitario sono la Spagna, al primo posto con il 30% sul totale. Seguono l’Italia con il 21%, la Germania e la Francia con il 9%.
In sicilia tra le 196mila aziende che producono olio extra vergine di oliva ve ne sono moltissime che producono anche olive da mensa. Un settore che d'ora in poi potrà contare sulle opportunità e sui servizi offerti dal nuovo consorzio I.O.O.% qualità italiana.