15 Novembre 2023
SICCITÀ: COLDIRETTI SICILIA – PER L’AGRUMICOLTURA UN’ANNATA PREOCCUPANTE
LIEVITANO I COSTI DI PRODUZIONE AGRICOLTORI EROI PER MANTENERE ALTA LA QUALITÀ.
L’ACQUA DEV’ESSERE GESTITA DA CHI LA USA MA LEGGE DI RIFORMA DEI CONSORZI È FINITA NEL DIMENTICATOIO.
Calibro piccolo, alberi con foglie secche, terra completamente asciutta e il caldo che non accenna a diminuire. In questo contesto l’annata agrumicola è preoccupante e mostra quanto di anno in anno il clima peggiori la situazione. Lo afferma Coldiretti Sicilia con riferimento alla siccità che sta investendo le campagne siciliane che con oltre 25 gradi in media continuano a soffrire anche per l’esaurimento delle scorte dei pozzi.
È una situazione allarmante – prosegue Coldiretti Sicilia - che riguarda tutti i prodotti dell’Isola con gli agricoltori costretti a spese sempre maggiori per mantenere la qualità di prodotti. La mancanza di pioggia incrementa infatti i costi di produzione: dal gasolio alla manodopera per un agricoltore quello in corso è uno dei peggiori anni. Particolarmente grave la situazione nella piana di Catania, patria delle arance rosse che stanno ritardando la pigmentazione proprio per mancanza di freddo, indispensabile per la colorazione – prosegue Coldiretti Sicilia –. La pezzatura è piccola ma ogni giorno i produttori lavorano al mantenimento degli standard qualitativi.
E di fronte a tutto questo continuano i problemi di rifornimento idrico che i consorzi di bonifica dovrebbero assicurare ma che la fatiscenza delle strutture rende vano – aggiunge Coldiretti Sicilia - . Mentre l’anno scorso, sempre nel catanese, il servizio è cessato a settembre e poi è arrivata la pioggia quest’anno l’acqua è finita anche per gli sprechi. Non è più pensabile di buttarla mettendo così a rischio intere aree che si reggono sull’agricoltura. E mentre i campi rimangono a secco la legge di riforma dei consorzi di bonifica è nel dimenticatoio insabbiando di fatto il futuro di chi vuole continuare a fare agricoltura. Si tratta di una norma sbandierata da anni di cui però non si sa più nulla.
È indispensabile una programmazione idrica che garantisca la produzione ma questo si può fare solo passando dai proclami alle azioni. Non si scherza con le emergenze climatiche che non è possibile affrontare con strutture e sistemi che appartengono alle ere geologiche. L’acqua – conclude Coldiretti Sicilia – dev’essere amministrata da chi la usa e non può essere un modo per nominare commissari da 30 anni. In 6 lustri tutto è cambiato tranne la gestione dell’acqua per l’agricoltura.