2 Agosto 2022
VINO: COLDIRETTI SICILIA – AL VIA VENDEMMIA CON -10% ANCHE NELL’ISOLA CON LA SICCITÀ LA RACCOLTA ANTICIPATA DI UNA SETTIMANA

 

È  iniziata anche in Sicilia con almeno 7 giorni di anticipo la vendemmia 2022. Lo afferma la Coldiretti regionale che sottolinea come la siccità abbia tagliato anche nell’Isola la produzione almeno del 10%, in linea con la media nazionale.  Una stima che conferma l’andamento della situazione  dei vigneti messi a dura prova anche da nottate con afa e temperature minime sempre molto alte che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico.

La buona qualità della produzione siciliana – prosegue Coldiretti  - è confermata dalla richiesta sempre più elevata dei vini regionali che concorre al primato nazionale stimato in 45,5 milioni di ettolitri ma, sempre a livello nazionale,  molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte,  mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna paesi che hanno subito entrambi i danni causati dalla siccità e dagli incendi. Da nord a sud della Penisola la raccolta parte tradizionalmente con le uve Pinot e prosegue con gli altri vitigni. In Sicilia – prosegue Coldiretti – la produzione di vino 2021 è stata di circa 4.500.000  ettolitri.

Negli ultimi anni – afferma Francesco Ferreri, presidente regionale Coldiretti – la vendemmia,  che nella nostra Isola dura fino ad autunno inoltrato, oltre a quello economico è un elemento culturale con un fortissimo impatto sociale. Il lavoro, gli eventi legati alla tradizionale raccolta,  rappresentano sempre di più un’attrazione anche turistica. Le attività svolte negli ultimi anni che mirano  a far conoscere la diversificazione produttiva regionale è premiata dall’interesse crescente dei buyer mondiali verso il prodotto regionale. È un cammino che ha bisogno di investimenti mirati alle infrastrutture. Se parliamo  di “strade del vino”, le stesse devono essere raggiungibili e percorse davvero  - conclude Ferreri – per questo il comparto ha anche bisogno di una visione del pubblico che sia pari a quella a quella degli imprenditori.